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Fondazione Musica per Roma ottiene la certificazione per la parità di genere

  • Nella Fondazione, le donne rappresentano il 60% dell’organico e ricoprono il 41% dei ruoli di responsabilità, con una retribuzione superiore a quella degli uomini 
  • Particolarmente apprezzate dal personale risultano le policy su work life balance, supporto alla genitorialità, smart working e prevenzione di abusi e molestie
  • L’attenzione ai temi di genere si riscontra anche nella formazione e sensibilizzazione del personale e nella programmazione culturale e musicale offerta 

La Fondazione Musica per Roma – che gestisce Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone e Casa del Jazz – ha ottenuto la Certificazione UNI/PdR 125:2022 per la parità di genere. Il riconoscimento attesta l’impegno efficace per la riduzione del divario di genere ed è coerente con le policy in ambito HR della Fondazione Musica per Roma degli ultimi anni. 

In un Paese che risulta al 79esimo posto su 146 Paesi per impegno a favore della parità di genere nella classifica “Global Gender Gap 2023” del World Economic Forum e in cui il divario occupazionale tra uomini e donne è di circa 20 punti percentuali (Fonte: Eurostat 2023), la Certificazione rilasciata a Fondazione Musica per Roma riconosce un impegno che ne fa un modello per le imprese pubbliche, in particolare nel mondo della cultura in Italia. 

La Certificazione riconosce l’uguaglianza di opportunità, diritti e responsabilità nell’organizzazione, con il 60% di donne in organico e la sostanziale parità nei ruoli manageriali (oltre il 40%donne, tra le quali Presidente e Vicepresidente). Vi è inoltre equità nella retribuzione, con le donne che hanno compensi mediamente superiori a quelli dei colleghi uomini.

Realtà ancora relativamente giovane, con poco più di 20 anni di attività, la Fondazione Musica per Roma evidenzia  un approccio inclusivo nell’attuale modello di gestione del personale: la sostanziale alternanza tra generi, la promozione di una conciliazione tra lavoro e vita privata, la parità di retribuzione e opportunità di sviluppo professionale e l’assenza di discriminazioni sulla base del sesso, l’età, le esigenze personali o familiari, la gravidanza, la genitorialità e i relativi diritti.

Questi principi fondamentali sono stati recentemente formalizzati in un accordo di secondo livello sottoscritto con le organizzazioni sindacali e che assicura ai dipendenti notevoli tutele e benefici quali una policy sul work life balance, collegata a quello dello smart working, una policy su prevenzione abusi e molestie e una politica sulla parità di genere ed equità salariale.

Inoltre, la Fondazione, nel Piano Strategico 2021-2024, ha integrato procedure e politiche per promuovere attivamente la parità di genere, definendo obiettivi e azioni per colmare eventuali lacune, anche grazie a una grande opera di diffusione e sensibilizzazione che ha reso l’intero personale ancor più consapevole degli strumenti a disposizione. 

Di particolare valore sono risultate alcune policy: la procedura di recruiting, che garantisce equità e non discriminazione in fase di selezione, assunzione e assegnazione dei ruoli; la procedura digestione della carriera, che promuove pari opportunità e condizioni di lavoro in tutti i livelli della gerarchia professionale; la procedura di gestione della genitorialità, che supporta il bilanciamento tra lavoro e genitorialità attraverso servizi dedicati e un piano di welfare specifico; la procedura di gestione dell’equità salariale, che vieta qualsiasi forma di discriminazione retributiva basata sul genere; la procedura di gestione work-life balance, che offre misure come il part-time, la flessibilità degli orari e lo smart working, consentendo ai dipendenti di gestire il proprio tempo in modo autonomo, tenendo conto degli obiettivi aziendali e del benessere dei dipendenti; la procedura di prevenzione di abusi e molestie, che, sebbene ad oggi non si sia resa necessaria, mira a creare un ambiente di lavoro sicuro e rispettoso, rassicurando i dipendenti.

L’attenzione alla sostenibilità sociale passa inoltre per le attività di formazione rivolte al personale. Previsti, negli scorsi anni e nei prossimi, interventi di sensibilizzazione sulla parità di genere per tutti i dipendenti, Master per il management focalizzati sull’attenzione alla persona, workshop interattivi per l’intero personale sul tema della sostenibilità a 360°, compresi gli aspetti etico-sociali.

«In un’organizzazione che si occupa di Cultura come la Fondazione Musica per Roma, la vera differenza la fanno le persone, diverse delle quali restano per moltissimi anni. Investire su di loro, in termini di benessere, crescita e formazione, crea le condizioni per un clima lavorativo inclusivo e motivante che a sua volta influenza positivamente la gestione e la produzione della nostra offerta artistica e culturale, sempre di grandissima qualità. Si tratta di un circolo virtuoso che migliora i processi a tutti i livelli, apportando benefici evidenti per chi vi lavora e successivamente per tutti i fruitori», dichiara Daniele Pitteri, Amministratore Delegato

L’attenzione al mondo femminile in Fondazione Musica per Roma è una costante non solo a livello di personale. Il sostegno alle donne passa anche dalla produzione artistico-musicale. Sono diverse le musiciste sostenute e lanciate – ad esempio Tosca, nel 2024 artista residente di Fondazione Musica per Roma, oppure le giovani artiste Sarah Jane Ceccarelli, Federica Michisanti, Anais Drago, prodotte dall’etichetta discografica Parco della Musica Records -, diverse delle quali hanno raccolto consenso di critica e pubblico, ricevendo anche premi per il proprio lavoro (la stessa Federica Michisanti ha vinto il Top Jazz 2023 in ben tre categorie, Disco dell’anno, Artista dell’anno, Gruppo dell’anno, mentre Mariasole De Pascali si era aggiudicata il primo posto Nuovo Talento Italiano nel 2022). Diverse le progettualità volte a valorizzare anche i grandi nomi di artiste mondiali, come Tutto su Eva, il primo progetto originale dell’Auditorium Band (2022), che rappresenta un viaggio nei suoni e nei testi scritti da icone donne, rappresentanti dei generi pop, rock e jazz.

Una buona parte della programmazione di teatro e danza è poi incentrata su temi di genere. Nella programmazione teatrale di quest’anno si è privilegiata la drammaturgia contemporanea come chiave interpretativa del mondo femminile, a partire dallo spettacolo “Svelarsi” di Silvia Gallerano, interpretato da sole donne per un pubblico di sole donne; o ancora lo spettacolo “Forte e Chiara” di e con Chiara Francini, o “Guarda come nevica 3. I sentimenti del maiale” di Licia Lanera, attrice, autrice e regista che, quarta donna in quarantaquattro edizioni, si è aggiudicata due prestigiosi riconoscimenti ai Premi Ubu 2022, gli Oscar del Teatro Italiano. Nella danza, in occasione del Festival di danza contemporanea di Roma Equilibrio, la Fondazione ha inoltre prodotto Riflessi, una creazione originale di tre giovani e talentuose artiste: la coreografa e danzatrice Camilla Monga, la compositrice e pianista Giulia Tagliavia e l’artista del teatro d’ombre Lucia Menegazzo.

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